Un gioiello architettonico tutto da scoprire

La vita della sinagoga di Casale inizia con un contratto di locazione firmato il 17 settembre 1595, con l’affidamento dell’edificio a un custode ebreo e, nei primi mesi del 1606, con la costruzione di un forno per il pane azzimo. Sono queste le due date che segnano la nascita di tutto il complesso oggi visitabile. Da allora la Comunità di Casale si è ininterrottamente radunata in questa sala scegliendola come luogo principale per gli incontri, le ricorrenze e le celebrazioni.

La sinagoga oggi appare nel suo splendore tardo-barocco e rappresenta il nucleo più importante di tutto l’edificio. È sempre stata la sala di preghiera: un ambiente rettangolare, orientato da nord a sud nel senso della lunghezza, con l’Arón ha-Kodesh – l’armadio che contiene i rotoli del Sèfer Torah – rivolto a oriente, cioè verso Gerusalemme, come in ogni sinagoga.
All’interno della sala di preghiera, cui fino a metà ottocento si accedeva dal lato lungo, i sedili erano disposti perimetralmente, secondo l’assetto usuale delle antiche sinagoghe. A seguito dell’incremento demografico della Comunità, progressivamente venne occupato anche lo spazio centrale, inserendo file parallele di banchi in asse con l’ingresso.
Successivi al 1848, l’anno dello Statuto Albertino e dei primi decreti di emancipazione degli ebrei, vi furono interventi edilizi più incisivi che determinarono la rimodulazione del porticato e l’ampliamento della sala di preghiera, con l’accesso spostato sul lato minore a fronte dell’Arón e la risistemazione dei banchi così come è rimasta fino a oggi.
Tra le migliorie realizzate nel corso del tempo, vanno segnalati l’abbellimento dell’Arón con oro e legni preziosi a fine Settecento, la costruzione della cantoria in legno scolpito e dorato, la realizzazione del prezioso mosaico pavimentale in stile veneziano. Al primo piano si trova lo spazio riservato alle donne, il matroneo, presente fin dalla fine del Cinquecento ma successivamente riedificato e impreziosito, che oggi ospita il Museo degli Argenti.

Dopo un periodo di abbandono dell’edificio a causa dei danni della guerra e alla diminuzione dei membri della Comunitrà , nel 1969 la sinagoga è stata completamente restaurata sotto la direzione dell’architetto Giulio Bourbon.

Oggi la sinagoga non viene utilizzata con regolarità per le funzioni religiose, poiché a Casale Monferrato vivono soltanto due famiglie ebraiche; durante l’anno, tuttavia, vengono celebrati alcuni Sabati e le principali festività in un’atmosfera speciale di raccoglimento, gioia e condivisione.

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