Documenti, memoria e storia

L’Archivio Storico della Comunità di Casale, dedicato alla memoria di Livia Pavia Wollemborg, custodisce documenti di grande utilità. La sezione più antica, che copre l’arco temporale dal XVI secolo al 1946 ed è costituita da 1.679 unità archivistiche, rappresenta, integrata con la documentazione di altri archivi essenziali per lo studio sugli ebrei monferrini, un imprescindibile tesoro cui attingere per le ricerche storico-documentarie sull’argomento.
Insieme alle carte prodotte dall’attività della Comunità di Casale Monferrato, che in passato era denominata Università israelitica particolare di Casale Monferrato, l’archivio conserva anche la documentazione dell’Università israelitica generale del Monferrato, organismo sovracomunitario che, come l’Università generale del Piemonte con sede a Torino, era preposto alla gestione e al coordinamento delle comunità cittadine nel territorio di competenza. Di grande rilevanza è anche il materiale prodotto dalle numerose opere pie ebraiche, di beneficenza e religiose, sorte nella città di Casale: nell’archivio se ne contano quattordici anche se non tutte ebbero, stando alle carte giunte a noi, la medesima intensità di attività e la stessa durata. Non si possono inoltre dimenticare le carte delle scuole ebraiche di Casale, che datano dal 1821 al 1925, e i fondi aggregati dell’Università israelitica di Moncalvo, di due sue opere pie, dell’Università israelitica di Acqui Terme e della famiglia Sacerdote/Sacerdoti.
Un ampio lavoro di schedatura, riordino e inventariazione, compiuto fra il 2010 e il 2011, che ha portato alla realizzazione di un database informatico e di un inventario cartaceo, consente oggi una ricerca più efficace e proficua e rappresenta il punto di partenza per l’accesso alle carte. Nonostante l’ampiezza e la rilevanza del complesso di fondi, il patrimonio archivistico della Comunità casalese non è ancora sufficientemente conosciuto e, pur non mancando studiosi o appassionati che consultano le carte, la percentuale di materiale inesplorato resta preponderante.

La comunità possiede anche una piccola raccolta di Ketubot: contratti matrimoniali dai quali si possono trarre informazioni genealogiche di grande rilevanza per la comunità, ma anche vere e proprie opere d’arte, grazie in alcuni casi ai disegni e alle scritte decorate che li caratterizzano. La Ketubah più antica risale al 1784.

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