L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane si unisce al dolore e al cordoglio dei familiari delle vittime del vile attentato e alla comunità ebraica di Heaton Park a Manchester, guidata dal Presidente Mark Adlestone. Siamo attoniti per quanto apprendiamo all’uscita del Kippur dopo lunga giornata di suppliche e preghiere, ma purtroppo quello che temevamo è accaduto, e per il clima di tensione e di odio, poteva accadere esattamente anche qui in una delle nostre sinagoghe. Nel giorno più sacro e solenne, invece di vivere con serenità una libertà garantita costituzionalmente, ci troviamo a barricarci nelle sinagoghe e a difenderci dal peggio. E mentre le libertà di culto, di uguaglianza e non discriminazione sono compresse, assistiamo allibiti all’abuso di libertà che legittimano ogni scatenamento di odio manifestazioni, scioperi, editoria che in nome della critica e della pacificazione in Medioriente trasformano le piazze italiane in guerriglia e violenza. Non è certo questo il senso del diritto umanitario. Le nostre preghiere anche nell’intensa giornata di oggi sono state per la liberazione degli ostaggi, la pace – quella vera che porta convivenza e spensieratezza – anche per i nostri figli, senza più temere antisemitismo, e per il ritorno di un barlume di lucidità nelle menti offuscate da distorsione e slogan, sperando che quanto seminato nelle assise internazionali in questi ultimi giorni maturi realmente.
